Iniezioni intravitreali per maculopatia

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Iniezione intravitreale di farmaco per patologie di retina

Trattamento delle patologie retiniche mediante iniezione intraoculare di farmaco.

Da alcuni anni viene riscontrata, nella pratica clinica dell’oculista, la terapia di patologie retiniche tramite iniezione del farmaco direttamente all’interno dell’occhio. Tale nuovo approccio curativo ha consentito di migliorare la prognosi di diverse patologie retiniche, riducendo la percentuale di peggioramenti a livello visivo.

Che cosa è l’Iniezione intravitreale per maculopatia?

I medicinali che sono attualmente approvati ed utilizzati per uso intraoculare sono farmaci anti-VEGF (inibitori della formazione di nuovi vasi sanguigni) e cortisonici. I primi (anti VEGF) vengono impiegati per curare la degenerazione maculare senile essudativa, l’edema maculare diabetico e l’edema maculare secondario a trombosi dei vasi retinici.

I secondi (cortisonici) sono consentiti ed impiegati per trattare l’edema maculare secondario ad una trombosi dei vasi retinici e per patologie infiammatorie dell’occhio (ad esempio l’uveite).

Come funziona l’Iniezione intrtavitreale?

L’iniezione si esegue in ambiente controllato (sala operatoria) in condizioni di sterilità e in regime ambulatoriale. Il soggetto quindi, una vola eseguita l’iniezione, può reintrare a casa accompagnato dai familiari. L’iniezione è effettuata con anestesia topica, cioè tramite istillazione di colliri anestetici. La terapia post-iniezione è a base di colliri. Il primo controllo si ha, in ambulatorio, il giorno successivo. A distanza di circa 2-3 settimane, e in base ai casi, sarà invece effettuato il controllo successivo.

Quali sono i vantaggi?

Il trattamento con farmaci intraoculari ha dimostrato una positiva efficacia nella cura di diverse patologie retiniche, come l’edema maculare secondario a retinopatia diabetica e a trombosi venosa nonchè la degenerazione maculare senile essudativa. Gli effetti collaterali riportati in tali trattamenti sono rari e tra questi si possono segnalare: aumento della pressione intraoculare, mal di testa, irritazione oculare, sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio, aumento della lacrimazione, blefarite (infiammazione delle palpebre), secchezza oculare, iperemia oculare (arrossamento), prurito oculare, vitreite (infiammazione dell’occhio), distacco di vitreo, emorragia retinica (sanguinamento della parte posteriore dell’occhio), disturbi visivi, dolore oculare, mosche volanti (macchie nel campo visivo), emorragia congiuntivale (sanguinamento nella porzione anteriore dell’occhio), artralgia (dolore articolare) e naso faringite (infiammazione del naso e della gola) etc. Solo di rado possono riscontrarsi più gravi complicanze quali: lesione alla retina, endoftalmite (infezione del globo oculare), infiammazione oculare grave, e cataratta. La complicanza sistemica più temibile è la tromboembolia.

L’iniezione intravitreale di farmaco è dolorosa?

Il tempo dell’iniezione è molto veloce (circa 1 minuto) e la sensazione che viene avvertita dal paziente è solo minima e della durata di pochi secondi.

Quali pazienti possono effetuare l’iniezione intravitreale?

Non esistono assolute controindicazioni. Esistono invece diversi profili di rischio, soprattutto per soggetti cardiopatici e vasculopatici o per accertate allergie ai farmaci che sono contenuti all’interno di questi medicamenti.

Follow up

I controlli successivi alle iniezioni sono cardine della terapia stessa. Devono essere eseguiti nei modi e nei tempi suggeriti dall’oculista al fine di garantire una corretta efficacia terapeutica.

Sono previste norme per la preparazione al trattamento?

L’intervento è eseguito in posizione supina, in un ambiente chirurgico sterile (sala operatoria) e con l’ausilio – da parte dell’operatore sanitario -del microscopio. L’atto chirurgico si articola in differenti fasi:

  • disinfezione della cute perioculare e del sacco congiuntivale
  • iniezione intravitreale a 3.5/4.0 mm dal limbus per via transcongiuntivale
  • controllo intraoperatorio del tono oculare ed eventuale paracentesi evacuativa dalla camera anteriore

Dopo l’intervento chirurgico, il medico fornirà le indicazioni a cui attenersi adatte al caso di ogni singolo paziente.

 

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